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Basta rileggere uno solo dei passi evangeli citati per renderci conto che la città di Gesù, corrispondendo esattamente alla descrizione di Giuseppe Flavio, non è assolutamente Nazaret ma Gamala.
Ma come è potuto accadere che gli evangelisti siano caduti in una simile incoerenza? La risposta è semplice: il capitolo riguardante la nascita di Gesù, nel quale viene dichiarata Nazaret come patria di Gesù, fu aggiunto in Matteo e in Marco quando i vangeli erano già stati scritti e pubblicati, cioè nel IV secolo allorché i Padri della Chiesa decisero di dare a Gesù una incarnazione attraverso una nascita terrena, incarnazione che fino ad allora era stata sostenuto essere avvenuta all'età di trent'anni,nel momento del battesimo ricevuto da Giovanni, per dichiarazione di Dio: >.
Perché fu scelto proprio Nazaret, quel paese che al tempo di Gesùpoteva essere tutt'al più rappresentato da un insignificante villaggio formato da quattro capanna dai tetti di paglia e non una città di maggiore importanza come Cafarnao, Sefforis o altre? Perché dovevano far sparire quell'appellativo di Nazireo che, significando "attivista del movimento rivoluzionario", avrebbe compromessola trasformazione di un combattente Boanerges, figlio della vedetta, in un predicatore di pace e di perdono. E, così, ancora una volta, come in tante altre trasformazioni fatte per nascondere la natura originaria zelota dei discepoli (vedi "quananite", in nativo di Cana, "Ecariot" in nativo di Keriot, "Galileo" nativo della Galilea), ricorrendo all'espediente geografico, trasformarono "Nazireo" in "Nazareno" quale oriundo della città di Nazaret. Trasformazione che, secondo gli esegeti, spinge ad un sorriso di compassione nella sua arrogante falsità se si considera che gli abitanti di Nazaret non si chiamano nazareni, ma"Nazaretani". Dunque, se la patria di Gesù non è Nazaret ma Gamala, chi altri, in realtà , egli ha potuto essere se non quel figlio di Giuda il Galileo che, quale primogenito di sette fratelli, morì crocifisso per restaurare il regno di David di cui lui, quale asmoneo, ne pretendeva il trono?
Ma come è potuto accadere che gli evangelisti siano caduti in una simile incoerenza? La risposta è semplice: il capitolo riguardante la nascita di Gesù, nel quale viene dichiarata Nazaret come patria di Gesù, fu aggiunto in Matteo e in Marco quando i vangeli erano già stati scritti e pubblicati, cioè nel IV secolo allorché i Padri della Chiesa decisero di dare a Gesù una incarnazione attraverso una nascita terrena, incarnazione che fino ad allora era stata sostenuto essere avvenuta all'età di trent'anni,nel momento del battesimo ricevuto da Giovanni, per dichiarazione di Dio: >.
Perché fu scelto proprio Nazaret, quel paese che al tempo di Gesùpoteva essere tutt'al più rappresentato da un insignificante villaggio formato da quattro capanna dai tetti di paglia e non una città di maggiore importanza come Cafarnao, Sefforis o altre? Perché dovevano far sparire quell'appellativo di Nazireo che, significando "attivista del movimento rivoluzionario", avrebbe compromessola trasformazione di un combattente Boanerges, figlio della vedetta, in un predicatore di pace e di perdono. E, così, ancora una volta, come in tante altre trasformazioni fatte per nascondere la natura originaria zelota dei discepoli (vedi "quananite", in nativo di Cana, "Ecariot" in nativo di Keriot, "Galileo" nativo della Galilea), ricorrendo all'espediente geografico, trasformarono "Nazireo" in "Nazareno" quale oriundo della città di Nazaret. Trasformazione che, secondo gli esegeti, spinge ad un sorriso di compassione nella sua arrogante falsità se si considera che gli abitanti di Nazaret non si chiamano nazareni, ma"Nazaretani". Dunque, se la patria di Gesù non è Nazaret ma Gamala, chi altri, in realtà , egli ha potuto essere se non quel figlio di Giuda il Galileo che, quale primogenito di sette fratelli, morì crocifisso per restaurare il regno di David di cui lui, quale asmoneo, ne pretendeva il trono?